Oggi 15 novembre la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato in sede deliberante il disegno di legge per la sua istituzionalizzazione, dopo che l’omologa commissione alla Camera aveva dato il suo ok al provvedimento il 25 ottobre scorso.
La copertina dell’edizione del 1860 del “Canto degli Italiani” di Goffredo Mameli
Goffredo Mameli scrisse Il canto degli Italiani il 10 settembre 1847, Michele Novarolo musicò il 24 novembre dello stesso anno. Il 12 ottobre 1946, il Consiglio dei ministri coordinato da Alcide De Gasperi, ne autorizzò “provvisoriamente” l’uso come inno nazionale della Repubblica Italiana. Da allora in poi nessuna legge lo aveva reso definitivo.
Goffredo Mameli
I versi immortali di Mameli, composti in epoca risorgimentale e musicati a passo di marcia da Novaro, per 71 anni hanno accompagnato cerimonie, parate militari, festival ed eventi sportivi.
E di certo in pochi, commuovendosi, lo hanno cantato avendo presente si trattasse di qualcosa di provvisorio, instabile, insidiato da chi, a rappresentare l’Italia nel linguaggio universale della musica, avrebbe preferito note più solenni, come quelle del verdiano Va, pensiero.
Provvisorio, l’Inno di Mameli, lo era ancora lunedì 13 novembre scorso, allo stadio “Meazza” di San Siro, urlato dalle tribune e in campo prima dell’infausta partita con la Svezia che è costata alla nazionale azzurra la qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio.
E se il mondo del pallone ora si interroga su come ripartire dopo la disfatta, gli italiani possono almeno ripartire dalla certezza di avere il loro Canto.
Articolo tratto da https://www.deejay.it/news/fratelli-ditalia-diventa-ufficialmente-linno-nazionale-ma-con-un-altro-titolo/542841/?refresh_ce